Hard times by Alberto Pagani

autore:Alberto Pagani [Pagani, Alberto]
La lingua: ita
Format: epub
editore: DONZELLI EDITORE

X. Minacce internazionali alla sicurezza interna: terrorismo, mafie e criminalità organizzata

di Giovanni Nistri

1. Terrorismo ed eversione.

Gli sconvolgimenti provocati dalla trascorsa emergenza pandemica e dalla guerra in Ucraina hanno rafforzato i rischi connessi con la deriva violenta di gruppi o individui riconducibili a due composite matrici: quella confessionale e quella politica (cfr. Presidenza del Consiglio dei ministri, Relazione annuale 2023 sulla politica dell’informazione per la sicurezza). L’argomento riveste per l’Italia una specifica rilevanza, in sé attuale e in considerazione dei futuri impegni internazionali del nostro paese: la presidenza del G7 in Puglia, nel 2024; il Giubileo a Roma nel 2025; le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina nel 2026.

Il terrorismo confessionale

Il terrorismo confessionale presenta natura, per così dire, «carsica» ed esprime una minaccia fluida e polverizzata, vessillifera di un messaggio radicale capace di autoalimentarsi, divenendo strumento di rivalsa identitaria.

I rovesci sul terreno e l’eliminazione dei vertici di al-Qaeda e dell’Islamic State hanno indotto la regionalizzazione delle due organizzazioni e hanno portato a una significativa riduzione del numero di attentati nel territorio europeo (solo 6 nel 2022, di cui 4 sventati – cfr. EUROPOL, TE-SAT Report 2023, agg. ottobre), senza però esaurirne l’espansione verso quadranti contigui all’Italia, in Africa e nei Balcani, spesso in Stati dove sono presenti in numero rilevante cittadini e imprese italiani (aspetto trattato diffusamente in altra parte del volume).

Tuttavia, la propaganda jihadista in rete, trasversale ai suddetti archi di instabilità Sud ed Est, non conosce frontiere e quindi rappresenta una minaccia direttamente interessante il territorio nazionale. Alimenta processi di radicalizzazione, fa proselitismo, offre alla causa confessionale metodi di trasferimento di denaro difficilmente tracciabili, con l’impiego di criptovalute o il ricorso ai money transfer e al crowdfunding.

Infatti, centinaia di giovani, nati e cresciuti in paesi europei e dai profili anche molto diversi fra loro, aderiscono all’ideologia jihadista, attratti on line dalla fascinazione religiosa e dall’abilità dei reclutatori. Sui media del Califfato e sui social i lupi solitari, di difficile identificazione preventiva e potenzialmente presenti ovunque, perfino nell’appartamento di fronte, vengono addestrati al confezionamento di rudimentali ordigni esplosivi o incitati a vendicare ingiustizie vere o presunte subite nel tempo.

Occorre inoltre considerare i cosiddetti returnees (39, di cui 11 presenti in Italia, secondo la Lista consolidata nazionale redatta dal Comitato di analisi strategica antiterrorismo – C.A.S.A.) e i loro persistenti collegamenti, nonché la minaccia rivolta agli obiettivi israeliti, a seguito del riacutizzarsi della crisi israelo-palestinese.

La minaccia anarco-insurrezionalista e i centri antagonisti

Quanto alla matrice politica, la minaccia anarco-insurrezionalista è quella più consistente: nel 2022, la Corte di cassazione ha definitivamente riconosciuto il cartello della Federazione anarchica informale/Fronte rivoluzionario internazionale (FAI/FRI) quale associazione con finalità di terrorismo. Attualmente la composita galassia anarchica ha rinvigorito la propria campagna contro il «sistema», non solo meramente propagandistica, incentrandola su strutture militari e imprese operanti nei settori tecnologico e degli armamenti, obiettivi che rappresentano, nell’immaginario sovversivo, la «repressione» e il bellicismo. L’attivismo protestatario ha trovato ulteriore alimento nella vicenda giudiziaria del detenuto anarchico Alfredo Cospito, con la recrudescenza di atti vandalici e minatori nei confronti di esponenti delle istituzioni,

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